considerazioni sui mondi virtuali

lunedì 29 ottobre 2007

Fantasmagoria per 250 linden

Ieri, in una sonnolente domenica pomeriggio, mi sono ritrovato a girovagare per le sim di Second Life. Passeggiando su una spiaggia tropicale, tra bagnanti impegnati nel camping e altri avatar svolazzanti, vengo attirato da una serie di pannelli pubblicitari che reclamizzano un outlet di alta moda. Clicco su uno dei pannelli e ricevo una calling card contenente uno slurl, un indirizzo al quale teletrasportarsi. Vinto dalla curiosità e nel tentativo di contrastare lo spleen di una opaca giornata autunnale, decido di optare per una sessione di shopping virtuale.


Vengo catapultato in un luccicante centro commerciale fin troppo ricalcato su quelli del mondo reale(i progettisti sembrano aver scordato che gli avatar hanno esigenze e capacità motorie diverse dalle nostre). Tra skin, acconciature, vestiti per donne alquanto discinte e improponibili stivali dai tacchi assassini vengo colpito dalla vetrina di un modesto negozio di completi eleganti per uomo.


Osservo con cura i vari modelli, ragiono attorno ai possibili accostamenti di colore e trama tra giacca e cravatta e infine acquisto un completo grigio fumo di Londra per la modica cifra di 250 linden dollars. Più o meno un dollaro nella vita reale. Più o meno lo stipendio pagato ad un operaio della provincia cinese per dodici ore di lavoro in fabbrica.

Ne nasce una questione. Un dollaro per un abito composto da qualche texture indossato da un avatar che altro non è che qualche migliaio di righe di codice da qualche parte su un server: c’è da domandarsi il perché di questa smania di acquistare “non-cose”, ricercare i motivi di questa febbre da prodotti evanescenti, immateriali.


Stanislav Lem, scrittore polacco di fantascienza e saggi filosofici, ha elaborato una teoria sulla questione, che ha chiamato “fantasmologia”. Scopo della teoria è indagare sul perché la nostra società è diventata una produttrice di fantasmagorie in serie, costruendo così un mondo dove “per principio e senza eccezione vale la regola che nessuno possa sentirsi sicuro di aver a che fare con la realtà naturale1


Purtroppo Lem è deceduto l'anno scorso. Avrei tanto desiderato chiedergli cosa ne pensasse del mio mio completo elegante da 250 linden dollars.




[1]

Stanislav Lem, Phantastik und Futurologie, 2 voll., Insel, Frankfurt am Main, 1977-1980, p.184


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