considerazioni sui mondi virtuali

sabato 13 ottobre 2007

Morte dell'alterità

Si continua con le considerazioni sul libro di Jean Baudrillard Il delitto perfetto, Raffaello Cortina Editore, 1996, Milano


Jean Baudrillard non nega le potenzialità dei mondi virtuali ma è molto critico a riguardo. La realtà virtuale non è il regno dell’illusione ma quello dell’eterno presente, della iperrealtà simulata. Per Baudrillard l’illusione è assenza: nei mondi virtuali invece tutto coesiste, tutto è positivo, tutto è deciso a tavolino. Siamo dunque di fronte alla morte dell’alterità: l’utente di un mondo virtuale si muove in un ambiente dove ogni elemento è stato pensato e creato per lui. Tutto è prefabbricato, tutto è prevedibile, non esiste un destino.


Ci domandiamo: queste considerazioni valgono anche per Secondlife? Solo in parte. La Linden Labs (società informatica che ha creato e gestisce Secondlife) permette agli utenti di aggiungere contenuti al mondo virtuale creandoli con un apposito editor integrato, nei limiti imposti dal software di gestione del metaverso e nel rispetto delle leggi. Secondlife è un mondo in perenne costruzione: i motori del suo sviluppo sono la volontà creatrice dei suoi abitanti e la loro intraprendenza.

Questo sistema in continua evoluzione è garanzia di novità e diversità. Possiamo dunque smettere di piangere la dipartita della nostra amata alterità: in buona salute passeggia tranquilla tra le isole virtuali di Secondlife.

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