considerazioni sui mondi virtuali

mercoledì 10 ottobre 2007

Il delitto perfetto

Col virtuale entriamo non solo nell’era della liquidazione del Reale e del Referenziale, ma in quella dello sterminio dell’Altro. È l’equivalente di una pulizia etnica che non riguarderebbe solo singole popolazioni, ma si accanirebbe su tutte le forme di alterità.

Quella della morte, che si scongiura con l’accanimento terapeutico.
Quella del volto e del corpo, che si perseguita con la chirurgia estetica.
Quella del mondo, che si cancella con la Realtà Virtuale.
Quella di ciascuno, che si abolirà un giorno con la clonazione delle cellule individuali.
E semplicemente quella dell’altro, che si sta diluendo nella comunicazione perpetua.
Se l’informazione è il luogo del delitto perfetto contro la realtà, la comunicazione è il luogo del delitto perfetto contro l’alterità.
Non vi sono più altri: la comunicazione.
Non vi sono più nemici: la negoziazione.
Non vi sono più predatori: la convivialità.
Non vi è più negatività: la positività assoluta.
Non vi è più morte: l’immortalità del clone.
Non vi è più alterità: identità e differenza.
Non vi è più seduzione: l’indifferenza sessuale.
Non vi è più illusione: l’iperrealtà, la Virtual Reality.
Non vi è più segreto: la trasparenza.
Non vi è più destino.

Il delitto perfetto.

Jean Baudrillard, Il delitto perfetto, Raffaello Cortina Editore, 1996, Milano, p. 113

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